Si avvicina sempre di più il giorno in cui dovrò salutare la mia isola per tornare a Gorizia. Le vacanze vere e proprie sono ormai giunte al termine. Tutto sommato è stata una bella estate. Ho ripreso in mano il rullino dopo una lunga stasi e ho deciso di riniziare con una Zenit. Stavolta si tratta della TTL (non dell'ET che, come si ricorderà chi legge il mio blog, ha un problema di infiltrazione).

Sono entrata in possesso della Zenit TTL grazie ad un gentile regalo del mio caro nonno paterno. Oltre al corpo macchina, mi sono ritrovata ad avere due lenti speciali (un 28mm e uno zoom da 200) eheh.

Prima di montare i nuovi rullini della IlFord che ho acquistato (non vedo l'ora di scattarli), ho fatto un test roll con un vecchio Fuji 100 e devo dire che sono molto soddisfatta dalla nitidezza della mia piccola sovietica. Ditemi voi cosa ne pensate. A prestissimo!






M*
7 Days Till Friday


Spesso mi viene chiesto per quale motivo io non abbia scelto di prendere la strada della fotografia. Rispondo sempre dicendo che per me la fotografia è una valvola di sfogo e non lo sarebbe se cominciassi a prenderla come un obbligo. Sono convinta che la morte di un fotografo sia proprio l'imposizione artistica. Ho avuto l'ennesima conferma martedì quando la mia amica Silvia è venuta a casa mia per pranzo ed è riuscita a farmi riprendere confidenza con la fotocamera.

Da quando ho perso la Yashica, non sono più riuscita a fotografare. Inizialmente pensavo fosse dovuto ai mille impegni soffocanti ma, quando mi sono ritrovata ad avere tempo da buttare e a non impiegarlo fotografando, ho capito che c'era qualcosa in più. Credo di aver attraversato un vero e proprio blocco. Spero sia giunto al termine grazie a questi scatti che vi lascio qui sotto. 

Queste fotografie sono state scattate in un grande campo accanto a casa mia. Sono stata subito meglio. Spero vi piacciano e spero anche che possiate trovare la voglia di commentarle e anche criticarle. Le critiche servono sempre. Vi mando un abbraccio!


 



















 
 

M*
7 Days Till Friday


Due giorni fa, presa da una noia quantomeno divorante (''ma dai? Non ti succede mai!'') e spinta da un'autostima ridotta al minimo, ho deciso di andare a fare una corsetta dietro casa (eh sì... avete capito bene). Malauguratamente non è stata una delle mie idee migliori dal momento che la mia pressione era talmente bassa da giocare a scacchi con il nucleo terrestre e dal momento che, ancora alle 19:00, la temperatura era parecchio alta. Arriverò al dunque: sono stata colta da un malore e mi sono praticamente accasciata sul marciapiede. 

Non so bene perchè (forse per la mia prontezza nell'improvvisarmi una sportiva in ''atto di stretching'' o forse perchè la gente, ormai aggiornata su tutto ciò che accade nel mondo, ha pensato che mi stessi esercitando sugli esercizi dell'ultima lezione di yoga thailandese), ma nessuno degli autisti che mi passavano accanto mi ha degnato di un solo sguardo di curiosità ''barra'' compassione ''barra'' benevolenza. Credo in breve di essere passata per una drogata.
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Questa introduzione così autoironica e parzialmente obsoleta mi serve ad introdurre un tema che in questi ultimi anni mi sta molto a cuore (e credo sia normale considerati gli sviluppi) e che in maniera assolutamente impercettibile (questo ve lo posso assicurare) forse mi ha indotto a scegliere la facoltà che sto attualmente frequentando. Il tema è molto semplice: come siamo arrivati a questo?

Ho in tasca milioni di conferme di tutto ciò e queste conferme vanno dalla diffidenza delle persone nei confronti degli operatori che ogni giorno assillano milioni di famiglie con offerte su elettricità, gas, luce, acqua, immobili e mobili (compresi gli armadi), per arrivare alla miriade di pregiudizi che affollano le menti dei comuni cittadini.

Sinceramente ne ho lette, sentite e viste di tutti i colori finora: ragazzi che compaiono in tv agguantando striscioni e rivendicando un futuro migliore; appelli radio; interviste condivise su Facebook, Twitter e Youtube... La verità è che tutto finisce nel niente più completo. La diffidenza che sta ultimamente accompagnando gli italiani è ravvisabile in ogni momento della giornata. E' ravvisabile nella vita pubblica come in quella privata e la cosa a mio parere più disgustosa, è che ognuno di noi ne è consapevole ed è socialmente impossibilitato a modificare la situazione.


Qui non si tratta di indurre le persone a fare la raccolta differenziata o a non fare uso di bombolette spray per l'ozono. Il tema è così complicato che ogni volta che ci penso mi viene una fitta allo stomaco. A volte ho la sensazione che siamo come finiti sotto un incantesimo. Non vedo altro che persone che pubblicano le ultime notizie sulla politica e mi viene soltanto voglia di urlare loro contro qualche imprecazione. Non ho nulla contro coloro che si informano sugli sviluppi politici del nostro Paese (io stessa lo faccio e devo farlo) ma concedetemi il diritto di imprecare quando leggo di intrecci politici e ripicche continue tra leader di una sponda e dell'altra.

Gli esperti (e soprattutto coloro che credono di esserlo mancando di quella che un tempo veniva chiamata umiltà), accusano chi la pensa come me di parlare per sentito dire e di affermare le solite cose al pari di chi sostiene che ''si stava meglio quando si stava peggio''. Bene, io invece ho proprio la sensazione che i primi ad essere finiti sotto il sopracitato incantesimo siano proprio coloro che continuano a gongolare davanti agli intrighi della nostra politica come le anziane vedove davanti a ''Beautiful''.

A volte avrei voglia di urlare davanti al computer un sacrosanto ''MA LA VUOI SMETTERE?'' o di commentare finendo per recitare la parte della patetica moralista.

Cari miei lettori (arriverete massimo a quattro ma va bene ugualmente), concedetemi in questo mio piccolo spazio virtuale di usare una brutta parola e di dire che siamo nella merda e non ne abbiamo ancora preso coscienza.

Ieri la sentenza Mediaset è finalmente arrivata ad un epilogo e mi sono proprio divertita (per modo di dire) a leggere tutti i meravigliosi stati su Facebook di chi godeva come pochi nella vita per il verdetto giudiziario su Berlusconi. Ora vorrei chiedere a tutte queste persone se pensano veramente che ora la situazione italiana migliorerà. Togliersi di mezzo uno di loro è quello che davvero vi potrà aiutare? Oppure volete rispondermi con un borioso e poco originale ''così si inizia''?
In pratica questo post vuole arrivare ad un solo punto: non vi rendete conto che siamo tutti inesorabilmente presi per il culo? (Sì amici, ho usato un'altra parolaccia).

Io ho 20 anni e sto studiando come una matta materie che mi provocano il rigetto mentale e la mattina quando mi sveglio non sono per niente motivata. A volte prego Dio di darmi la forza di leggere almeno una pagina per non sentirmi in colpa. Mi immagino tra 10 anni e spero con tutto il cuore di camminare sul marciapiede di New York con una tazza di caffè liquefatto (perdonate la banalità) per poi sentirmi dire frasi come: ''che cos'ha l'Italia in meno degli altri paesi? Se ragionassero tutti come te l'Italia non avrebbe futuro!''.

Ma pensate veramente che l'Italia abbia un futuro ora come ora? La scorsa settimana sono stata all'Argentiera per l'annuale Festival di mezza estate intitolato ''Sulla Terra Leggeri'' dedicato alla cultura e all'attualità. Beppe Severgnini, ospite intervistato da Luca Bonaccorsi, ha risposto ad una domanda rivoltagli da una studentessa. La domanda era la solita e inesorabilmente attuale: c'è un futuro per i giovani in Italia?
Con grande sgomento dei presenti che si aspettavano una pronta risposta affermativa, Severgnini ha riflettuto per una decina di secondi e ha poi dato il suo responso: ''credo che se noi adulti smettessimo di insegnare ai giovani la disonestà, probabilmente potrebbe esserci un futuro''. L'applauso si è dispiegato liberamente (come dargli torto d'altronde?). Ogni persona presente in quella piazza era consapevole di ciò che quelle parole significavano. Eppure ogni individuo si è sicuramente svegliato la mattina dopo e, accendendo la tv sul telegiornale, ha deliberatamente espresso contro il televisore il suo parere sugli ultimi scandali politici.

Non diamo colpa alla crisi, miei cari amici. Il male dell'Italia, del nostro meraviglioso luogo natìo, non ha piantato le sue radici nella crisi economica. La crisi è di un altro tipo e non se ne uscirà con un tanto desiderato pareggio di bilancio. La crisi è politica, morale, sociale e irreversibile.


Personalmente detesto tutti coloro che fanno resoconti ma non propongono soluzioni efficaci a costo di perdere ''lacrime e sangue''-W.Churchill- (vedi M5S) ma più vivo la mia età più mi accorgo che una soluzione non c'è. Forse, come dice Severgnini, non deve partire da me o dai miei coetanei. Forse deve accadere qualcosa che superi persino la nostra immaginazione. Quel che so con certezza è che uno dei mali dei nostri tempi è l'inarginabile possibilità di esprimere pareri. Non ci si limita più ad origliare i discorsi degli anziani davanti ad un'edicola; ormai le notizie circolano in quantità mastodontiche al punto che non producono più nessun tipo di stupore. Ed è questo il motivo per il quale ormai i giornalisti sono alla continua ricerca di news sconvolgenti (dall'uomo col brufolo più grosso del mondo al vicino di casa che lancia delle molotov ad un passante che non raccoglie gli escrementi del proprio cane). E' probabilmente questo che sta alla base della diffidenza per la quale due giorni fa, perfino l'ambulanza ha accelerato pur di non aiutarmi su quel marciapiede.

Concludo dicendo che io, con tutta l'umiltà e la poca lungimiranza delle quali dispongo, non so che fine farà il mio Paese. Personalmente continuo ad essere orgogliosa della mia splendida Italia (un po' meno di chi la governa) ed è per questo che mi auguro che la mia -spero momentanea- apoliticità (non nel senso di indifferenza ma nell'accezione di totale rifiuto) sia emersa e vi abbia dato un senso dei fattori che la giustificano. VIVA I GIOVANI! VIVA IL FUTURO!



Per la cronaca: dopo 10 minuti a stretto contatto col terreno, sono riuscita a rialzarmi e a tornare a casa zoppicando. 

M.



Mi auguro soltanto che chiunque abbia trovato la mia Yashica, non la tenga buttata da qualche parte. Che brutti giorni questi. Avevo come sfondo una delle foto dell'ultimo rullino e l'ho cambiata per non vederla più. Non serve a niente però. Cavolo, trovatemene un'altra argentata! ERA UNICA! :'( 

Ho il blocco del fotografo (sindrome che mi sono appena inventata).

Credo non mi sbloccherò facilmente visto il trauma. 

...

Se qualcuno di voi dovesse avvistare una Yashica FX-3 argentata, bè... Sappiate che è la mia. O meglio, lo era.

Sono arrabbiata con me stessa, è questo il problema. Non posso davvero prendermela con nessuno. Tutti dicono "ti servirà per il futuro". 
Ok, ma ora? Ora è troppo difficile. Vi pregooooo restituitemela! Capita a tutti di sbagliare no? (Ok, mi sto umiliando pubblicamente).

Vi lascio alle foto dell'ultimo rullino, quando io e la mia Yashica eravamo ancora insieme felici e contente. Speriamo mi aiuti a superare questo dolore (solo chi colleziona fotocamere può capirmi).












L'ultima foto e quella del post precedente sono quelle che fanno più male. Spero che almeno vi piacciano.

Prometto che è l'ultimo post penoso che scrivo sulla "mia" piccola Yashica. 
Addio.

3 Days Till Friday


Come può la vita essere così ingiusta? Sì, mi è successo. Ho lasciato sul treno la mia Yashica FX-3 convinta di averla messa nello zaino. L'ho lasciata sul sedile e nel momento in cui il treno è ripartito mi sono sentita vuota. Un colpo al cuore fortissimo. L'ultimo rullino l'avevo sviluppato qualche giorno fa. Ora restano solo quelle foto, per me così speciali, che non riesco nemmeno a guardarle. Realizzi sempre troppo tardi quanto una cosa sia importante per te. Dicono che la speranza sia l'ultima a morire; ma com'è possibile che chiunque abbia trovato una fotocamera così bella, l'abbia restituita e non se la sia tenuta? La vita è ingiusta. Addio Yashi, eri la migliore.





Rullo trattato con detersivo
"Credo di pensare all'amore più di quanto in realtà si dovrebbe. Resto sempre sbalordita dal potere assoluto che ha di alterare e definire la nostra vita..."
M*
2 Days Till Friday

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/film/l/l-amore-non-va-in-vacanza-(2006)/citazione-75254?f=w:1743>


Oggi vi parlo di un rullino trattato veramente male. Non ho ancora preso il coraggio di infilarli in lavatrice o nella lavastoviglie però ho voluto ugualmente provare che effetto facesse il detersivo. A dire il vero non c'è molto da dire se non che l'ho lasciato a mollo dentro un bicchiere pieno di detersivo per una notte e che dopo, per farlo asciugare, l'ho letteralmente "incastrato" in una della fessure del termosifone (ovviamente acceso). Senza contare che questo povero rullo, proveniva direttamente dalla mia toycamera Image Master 2000N (qui il post a lei dedicato) e che alla quinta foto, mi sono stancata e l'ho tolto da lì per caricarlo sulla mia Yashica. Insomma... UN PASTICCIO TOTALE!

Non credo quindi vi stupirà vedere delle doppie esposizioni alquanto casuali degne di uno swap.

Altre cose importanti da dirvi? Ah sì, ho deciso che terminerò la mia collezione di fotocamere (che per ora conta 31 pezzi) quando entrerò in possesso di una Leica.

Vi lascio alle foto (le macchie violacee sono causate dal detersivo mentre l'effetto sbiadito, suppongo venga dal calore al quale ho esposto il rullo grazie al termosifone).


The singer//Camera: Yashica Fx-3

Kiki

Piazza S. Giacomo, Udine

Al parco

Doppiesposizionicasuali
M*

5 Days Till Friday


Camera: Zenit ET // Film: Lomography Lady Grey 400

Com'è possibile affrontare il vento senza paura di perdersi per sempre?
Com'è possibile restare ancorati al terreno se l'unica certezza da sempre avuta rischia all'improvviso di volare via?

Parola del mese: precarietà.

A presto con alcune novità dalla mia vita friulana.

M*
3 Days Till Friday



Diario di bordo

A Gorizia ha ripreso a piovere (siamo sicuri abbia mai smesso?). Mi sembra un incubo. Tutto è grigio e umido. E' il caso di ricordare le belle giornate di sole in compagnia della mia Yashica
.





Grazie ancora alla mia cara amica Chiaretta

4 Days Till Friday